A detta di qualcuno ogni miele monoflora [1] sarebbe caratterizzato da una specifica proprietà benefica: espettorante, rinfrescante, lassativo, rigenerante, diuretico, disintossicante, stimolante, febbrifugo, tonificante, depurativo. Sfatiamo un mito.
Il miele è un prodotto delle api, che l’apicoltore raccoglie e invasetta. Un processo totalmente naturale e semplice. Le tipologie di raccolti possibili sono infinite, essendo la produzione di nettare legata all’andamento stagionale, al territorio e alla sua vegetazione. Questa grande differenziazione porta con sè un alone di mistero, di complessità che da una parte affascina il consumatore, ma dall’altra lo mette a disagio in mancanza di informazioni corrette.
- A cosa è dovuta la differenza tra i vari mieli?
- Come riconosco un miele buono?
- Come scelgo il miele che fa per me?
Per rispondere a queste domande frequenti alcuni venditori hanno preso la brutta abitudine di differenziare le varie tipologie di mieli monoflora attribuendo ad ognuna distinte proprietà terapeutiche, in maniera del tutto aleatoria.
Non ci sono fondamenti scientifici che hanno originato questa suddivisione in base agli effetti benefici (che sono invece attribuibili evidentemente ad altre parti della pianta e non al nettare). Probabilmente il mercato è andato incontro all’esigenza del consumatore di lasciarsi indirizzare da rassicuranti ed efficienti “indicazioni terapeutiche“… fino ad arrivare al Miele di Eucalipto che è balsamico e fa bene in caso di tosse, al Miele di Timo che è depurativo e fa bene per l’intestino. Nulla di più sbagliato che scegliere sulla base di tali consigli.
Le vere proprietà dei mieli
Tutti i mieli hanno doti antimicrobiche e presentano soltanto una lieve differenza di potenzialità nel ridurre la carica batterica. Questa capacità ha origine da diversi fattori: in parte è dovuta alla elevata percentuale di zuccheri presenti, il parte al pH basso e infine dipende anche da sostanze definite “inibine“. Queste ultime possono avere origine vegetale, ossia ciò che la pianta mette nel nettare o possono avere origine dalle api. Esse agiscono sempre allo stesso modo, contribuendo con i propri enzimi alla maturazione del nettare. Tali enzimi vengono aggiunti durante il processo di trofallassi e conferiscono ai mieli le capacità di conservazione e antibatteriche già citate, le stesse che donano una sensazione di sollievo al cavo orale durante i periodi di infiammazione dovuti a cause microbiche. Come tutti i rimedi naturali è bene ricordare però che il miele non è una cura ma una prevenzione. Tutti i mieli sono inoltre antiossidanti, in quanto contengono polifenoli.
In base a quale parametro indirizzare la scelta fra tante tipologie?
Semplicissimo. Ogni miele ha profumi e aromi differenti (fruttati, floreali, aromatici, decisi, lievi, amari). Lasciatevi guidare dai vostri sensi e scegliete quello che gradite di più.
Note:
[1] Un miele composto prevalentemente dal nettare di una specie botanica, ma che può contenere una percentuale variabile di altri nettari.
FONTI:
Le proprietà antibatteriche naturali del miele. BOGDANOV, BLUMER, L’Ape, Berna, 2001.
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